domenica 24 novembre 2019

"Possono colpire noi non le nostre parole".

Pubblichiamo un estratto da un articolo di Marco Ansaldo su La Repubblica del 9 novembre scorso, che riporta un dialogo via skype tra Ahmet Altan e Roberto Saviano. Da New York a Istanbul, dove Ahmet Altan, 69 anni, è stato rilasciato pochi giorni fa dopo quasi tre anni e mezzo di prigione. L’accusa: avere inviato, durante un programma tv, «messaggi subliminali» per favorire il golpe tentato contro il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. «Una ragione così bizzarra - commenta ora con eleganza - che mi ha divertito».
La parte che noi riportiamo riguarda però solo la Letteratura. Ci sembrava un'affermazione molto potente.
RS: La letteratura cosa può fare davvero? Io ci credo profondamente, quasi come in una religione.
AA: La letteratura è una cosa così forte, che non ha bisogno di fare niente. La letteratura è la mano su questa terra di un Dio che non esiste. Ha un potere imparagonabile. Le cose della vita, le stesse tragedie, sono momentanee. La letteratura non lo è. Il tempo è il peggior nemico delle persone. E l'arma migliore che la gente ha per combattere il tempo, per superarlo, è la letteratura. Di Omero non ti ricordi i politici, i soldati, i combattenti, ma ricordi Omero. Ricordi loro solo perché lui li ha raccontati. Un essere umano creato da Dio può vivere per circa 80 anni. Ma un personaggio creato dalla letteratura vive per sempre. Shakespeare, creato da Dio, non ha vissuto a lungo. Però Amleto creato da Shakespeare vivrà per sempre. Per questa ragione penso che Dio sia geloso degli scrittori. A parte, ovviamente, di tutto quello che sta succedendo a noi.

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